LA

SCHEDA

DI

ICERIEL

 


 

Forza

35

Agilita'

25

Carisma

25

Intelligenza

30

Magia

35 + 5

 

NOME PG ICERIEL
CARICA Abitante
VILLAGGIO GHIACCIAIO - LANDE GHIACCIATE
RAZZA-CLASSE NINFA/SPIRITO DELLA NATURA
ALLINEAMENTO NEUTRALE - BUONO
ARMA

"NEVERENDING WINTER" – Falce- +5 MAGIA

Falce dalla lama di cristallo trasparente/azzurrina estremamente dura e infrangibile. L'impugnatura e' di un materiale finemente lavorato dal colore azzurro ghiaccio e dall'origine ignota

OGGETTI (Max 3)

- Gamba di cristallo: la gamba destra di Iceriel e' dello stesso cristallo di cui e' fatta la sua arma. Nonostante cio' riesce a muoverla con estrema semplicita' come se fosse di carne e ossa. La sua, su cui era impresso il sigillo che le relega sulle pendici del ghiacciaio, l'ha recisa lei stessa per fuggire da quel luogo e raggiungere Sandhar. Purtroppo il marchio e' riapparso sul petto un istante prima che riuscisse ad abbracciare il ragazzo scaraventandola nuovamente nel suo regno.

-Collana: una collana regalatale da Sandhar con un fiocco di neve lavorato in argento.

-Campanelli: porta due campanelli legati sull'orlo di ogni manica e altri due come orecchini al lobo destro. Sono fatti di ghiaccio e pare abbiano il potere di amplificare la sua capacita' di controllare il ghiaccio e la neve.

CAVALCATURA - ANIMALE DA COMPAGNIA
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DESCRIZIONE PG e ABBIGLIAMENTO

Alta 1,75, slanciata,occhi azzurri volto pallido e fine, capelli lisci castano scuro lunghissimi legati in una treccia. Dopo la sua morte si sono allungati ulteriormente fino ad arrivare ben oltre i piedi.

Indossa una veste di una stoffa sconosciuta bianco candito. Le maniche sono legate poco sopra il gomito da un anello argentato  e poco sopra il polso, poi si allargano e si allungano fino a toccare il suolo sfumando in un gelido azzurro.  Alla vita una cintura argentata e la veste che  si allunga come uno strascico assumendo la tinta delle maniche. Tra i ghiacci e le nevi la veste fluttua facendola sembrare eterea.

Prima di morire era una ragazza semplice, allegra e gioviale, senza nessuna abilita' particolare. Sapeva essere estremamente gentile e buona ma anche molto dura se qualcuno si prendeva gioco di lei.

Le piaceva moltissimo leggere e guardare Sandhar allenarsi con la spada. Amava molto cucinare, soprattutto dolci. Le piaceva molto raccontare storie e, anche se era la più piccola, da bambina intratteneva Rune e Junda con le sue storie. Non era un tipo particolarmente ordinato, a volte un po' svampita e maldestra, ma sapeva essere una buona amica.

Da quando e' segregata tra i ghiacci e' melanconica e nostalgica, i pochi che la vedono  dicono che non e' di molte parole, ma aiuta i viandanti ad attraversare il valico.  Passa molto tempo a cantare tra le nevi e i ghiacci perche' Junda recapiti il suo lamento all' amato. Ha cercato piu' volte di sfuggire da quel luogo fallendo miseramente. In una di queste occasione ha perso anche la sua gamba destra. Ha la capacita' di rigenerare le ferite, visto che e' morta  e in totale simbiosi con il suo elemento, lontano da esso la sua capacita' e' estremamente ridotta. Ha rivisto Rune dopo la sua morte ma non ha mai provato rabbia nei suoi confronti perfettamente conscia delle intenzioni del ragazzo, e' ancora legata a lui da un profondo affetto fraterno.

STORIA

Iceriel nacque al Molo dei mercanti e visse e crebbe in compagnia di Junda e Rune, una coppia di cugini piu' grandi di lei che la consideravano un po’ la piccola sorellina che non avevano mai avuto e ad Ealyon, la sua amica del cuore. Fin da piccolo Junda aveva coltivato il grande progetto di aprire una locanda al Molo ed Ealyon e Iceriel non avevano tardato ad unirsi a lui in questo ambizioso sogno. Rune, invece, desiderava per se un futuro da Druido e nonostante, tra i quattro, egli fosse il piu' scapestrato, diventava incredibilmente serio e diligente quando si trattava di studiare per accedere all’accademia. Quando Iceriel aveva 15 anni Rune, che ne aveva 17, venne accettato all’accademia per coronare il suo sogno. Al momento della partenza quel ragazzo dai capelli biondi, quasi bianchi, dagli occhi verde smeraldo e dal sorriso gioviale aveva strappato loro la promessa che al suo ritorno avrebbe voluto mangiare, gratis, ovviamente, alla loro locanda.

Nei due anni che seguirono, Iceriel, Junda ed Ealyon si impegnarono a mantenere la promessa fatta aprendo, finalmente, la locanda tanto desiderata. Era stata per loro una grande gioia vedere sul volto di Rune quel sorriso soddisfatto e un po’ stupito quando aveva varcato la soglia della taverna dopo la sua lunga assenza.

Era stato proprio in occasione della sua prima visita, che nella loro vita erano entrati Sandhar e Raiten.

Era una sera tranquilla alla locanda, sera tarda, Rune sedeva ad un tavolo chiacchierando amabilmente con Ealyon, Iceriel puliva e rassettava le tavolate. In quel momento la porta della locanda si era aperta  e aveva fatto il suo ingresso il giovane piu' austero e bello che Iceriel avesse mai visto, seguito da un altro giovane che la ragazza, in un primo momento, non aveva notato. Il ragazzo che aveva attirato la sua attenzione era senza dubbio un soldato, forse un ufficiale di un qualche esercito: indossava un lungo mantello nero ebano, pantaloni di pelle scura che sparivano dentro ad alti stivali di duro cuoio, alla vita portava un cinturone finemente lavorato che sosteneva l’elsa di una lunga e robusta spada, l’aggiusta cuore era di un materiale che al Molo dei Mercanti nessuno aveva mai visto e il mantello era tenuto chiuso da un effige dorata che Iceriel non conosceva. Il ragazzo era molto alto, slanciato, dal portamento naturalmente elegante, silenzioso come poteva esserlo solo un gatto e dai movimenti fluidi. I capelli neri e quegli occhi di un blu cosi' intenso da poter essere piu' percepito che visto effettivamente, e il volto dai lineamenti levigati, quasi eterei, non facevano che sottolineare cio' che gia' dal suo incedere si capiva di lui.

Il ragazzo che lo accompagnava era decisamente meno tenebroso, e piu' che austerita' ispirava fiducia e allegria anche se era evidente che, di certo, non era un suo sottoposto.

Al contrario di Iceriel, Rune riconobbe i due soldati e si avvicino' per accoglierli.

-Sandhar e Raiten! Che piacere vedervi al Molo!- cosi' li aveva salutati. Aveva avuto modo di conoscere i due generali durante il suo addestramento: Sandhar, il giovane che aveva colpito Iceriel e Raiten, il ragazzo biondo, erano due dei piu' forti guerrieri che si conoscessero.

Come era chiaro dall'aspetto, Sandhar era un tipo di poche parole, serio ed austero, dall'atteggiamento pacato, a volte freddo, ma nonostante questo tutta la sua figura emanava forza. Raiten era un tipo decisamente più alla mano, aperto ed estroverso, di un'allegria contagiosa e dall'atteggiamento bonario, e tutto di lui si sarebbe potuto dire, ma Iceriel faticava ad immaginarselo su un campo di battaglia a mietere vittime.

I due si fecero vedere sempre piu' spesso alla locanda, e non tardarono a diventare due membri effettivi di quella bizzarra famiglia . La sintonia tra Sandhar e Iceriel, nonostante la diversita' di carattere, crebbe giorno dopo giorno. Un anno dopo, fu proprio il Druido che addestrava Rune a sposarli. Nonostante sapessero che la ''sorellina'' era in ottime mani i due cugini si divertivano spesso a prodigarsi in minacce, velate o meno nei confronti di Sandhar il quale sbuffava roteando gli occhi al cielo fingendosi scocciato.

I quattro anni successivi scivolarono cosi', sereni, felici.

Beati, finche' la tragedia non muto' il corso degli eventi. Rune era tornato al Molo dopo una sola settimana di assenza. Era tardi, molto. Non ci penso' due volte a raggiungere la locanda di Junda, ma quando si trovo' davanti alla porta della taverna intui' che qualcosa non andava: tutto era avvolto da un silenzio innaturale. Forse per il suo lungo addestramento, forse per intuito, ma i suoi sensi avvertirono subito qualcosa di profondamente sbagliato in tutto cio'. Aprendo la porta con mano tremante si trovo' di fronte il piu' atroce degli spettacoli: sangue, ovunque. E a terra i loro corpi trucidati. Vide Junda accasciato contro il muro, il corpo pieno di ferite, un braccio in posizione innaturale e una daga piantata nel petto.

Vide Raiten in un lago di sangue, la schiena squarciata da un pugnale, la mano a pochi centimetri dalla sua spada.

In un angolo vide loro due, Iceriel e Sandhar. Le mani intrecciate, i corpi poco lontani l'uno dall'altro. Iceriel a terra, con la gola tagliata, lui, poco distante, il corpo martoriato la schiena trafitta dalla sua stessa spada. La sua Ealyon legata ai detriti di una sedia con il ventre trapassato da un pugnale.

Pirati, forse banditi, nessuno lo seppe mai...

Un massacro.

Il dolore per Rune era stato troppo, accecante. L'incredulita' sostituita dalla disperazione. Aveva urlato, scosso i corpi, abbracciato l'amata cercando disperatamente di svegliarla. Poi, aveva fatto l'unica cosa che gli sembrava sensata in quel momento: usare i suoi poteri di Druido per riaverli indietro. Aveva levato la voce disperata a invocare formule antiche e proibite, aveva pregato e ordinato. Non si poteva restituire la vita ai morti, lo sapeva bene, ma come Druido aveva un forte legame con la natura. La natura era vita. E legare le anime dei suoi cari agli elementi naturali li avrebbe fatti tornare indietro. Li avrebbe legati alle forze a loro più simili, cosi' che rivivessero in esse, si nutrissero di esse. Ma sovvertire le leggi della natura era un peccato grave, un oltraggio che la natura stessa non avrebbe potuto sopportare. I ragazzi furono legati indissolubilmente a cinque diversi elementi, scaraventati in cinque zone diverse di Coralyne in cui il loro elemento regnava sovrano senza la possibilita' di uscire dai quei confini.

Iceriel fu legata al ghiaccio, alla neve, al gelo. Segregata sulle pendici del ghiacciaio piu' alto delle Lande Ghiacciate.

Sandhar fu legato al fuoco, alle fiamme, al calore. Incatenato sul fondo del vulcano nella Gola di Vanalien.

Ealyon fu legata alla terra, alla vegetazione, alla natura. Imprigionata nella Foresta di Syon con i piedi tramutati in radici e le braccia in alte fronde.

Junda fu legato al vento, all'aria, alle nubi. Impalpabile ed etereo soffiava legato a nessun luogo, ma senza la possibilita' di assumere consistenza. Era lui che rimandava il canto disperato della neve sulle pendici del vulcano in cui Sandhar era rinchiuso, portandogli cosi' la voce della sua amata.

Raiten fu legato ai fulmini, alla tempesta, al tuono. Era lui che replicava, con i tuoni, il ruggito del vulcano sulle cime del ghiacciaio portando cosi' la voce di Sandhar alla sua amata.

E Rune rimase, umano, con l'atroce punizione di vagare per Coralyne conscio di aver donato ai suoi cari un destino ben peggiore della morte...

 

 


 

 

-- PREZZO RESURREZIONE --
100 = 100 monete