ARCO NERO DEL LEGAME(+5 agilita')

Descrizione

Ad un esame superficiale,l'Arco sembra essere un arco corto piuttosto comune del tipo usato dai cacciatori di cavalli,laccato di nero e con una brillante corda.

Un esame piu' attento rivela che l'arco e' di ferro, abilmente battuto per sembrare di legno, mentre la corda e' un filo dorato.

L'Arco e' leggero e puo' essere portato dietro le spalle agevolmente,curvando il ferro piu' del dovuto.

Chi lo possiede, acquisisce un bonus di agilita' +5, che sara' permanente, anche se l’arco dovesse non essere piu' in suo possesso. L’arco si lega ad un'unica persona. Qualsiasi altra persona ne dovesse entrare in possesso potrebbe usarlo solo come un normale arco corto potente.

Poteri

Costanti: Le frecce si tirano fuori dalla faretra e si portato alla corda con grande scioltezza,permettendo quattro colpi per ruond.

L'arco ha il doppio della gittata di un arco corto normale.

- Ciondolo con lo stemma della famiglia Deiryn, famiglia nobile della citta' di cristallo

- Anello con una pietra verde petrolio.

- Pugnale di zanna di metalupo

Black Ice: metalupo; suo compagno fedele dal primo incontro con il branco di lupi, cresciuto insieme a lei.

Dotato di una forza fuori del normale e' un animale molto intelligente.

Alta  1.70,  atletica ma con un seno invidiabile, capelli neri setati, lunghi, un po’ mossi, carnagione molto chiara, come la neve, labbra di un rosso acceso, ed occhi color ambra.

Indossa abiti modesti, pantaloni di pelle nera con forti stivali, un corto gilet di pelle nera che le copre il seno, braccia e pancia scoperte, una cappa nera con bordi di volpe bianca, dono del vecchio Tazor.

Alla cintura e' appeso il pugnale di zanna di metalupo.

Feretra e arco sono appesi a tracolla..

Sono nata nelle fredde lande ghiacciate quasi sei lustri fa; la mia vita, fino all’eta' di dieci anni fu serena, ricca e colma d’affetto nonostante la mia diversita'.

Il mio nome e' Shi’nuit della casa Deiryn, della Citta' di Cristallo. Umana tra gli Elfi.

Non ho mai conosciuto i miei genitori, uccisi dalle orde del Caos quando avevo solo pochi giorni di vita. Fui accolta nella nobile famiglia dei Deiryn e allevata come una figlia.

Avrei potuto essere felice per sempre.

Poi le orde del Caos invasero la mia terra, uccisero la mia nuova famiglia.

Accadde tutto cosi' velocemente…io ero nella vasta pianura, stavo passeggiando, e giocando sulle lastre di ghiaccio. Accompagnata dal mio amico Tazor, una anziano giocherellone, mio mentore.

Vedemmo il fumo innalzarsi dalla citta', e capimmo subito che le orde erano tornate.

Il vecchio Tazor mi prese in braccio e corse per quanto gli fu possibile verso sud, verso la Foresta di Syon. Non avevamo armi con noi, sciocchi che fummo, perche' ci sentivamo al sicuro.…

Corse per un intero giorno con me in braccio, senza fermarsi, senza una parola.

Eravamo al limitare della Foresta quando vedemmo esseri orribili che galoppavano verso di noi; poi iniziarono a volare frecce ovunque.

Il vecchio Tazor mi copri' con il suo mantello, e per questo fu ferito ad una gamba, mi mise a terra e mi urlo' di fuggire nella foresta.

Io corsi a perdifiato, mentre le mie orecchie di umana sentivano le urla di quegli esseri e di Tazor, che pronunciava una maledizione: “Thaar, io ti maledico Figlio del Caos, che tu e la tua progenie possiate sprofondare nel nulla!”

Poi piu' nulla

Solo alberi e cespugli e foglie e il mio cuore che batteva in gola e nelle orecchie…

Rimasi nella foresta per tanto tempo, cosi' tanto che ne divenni parte. Fino a che non incontrai il mio destino.

Un branco di lupi a cui devo la vita.

Da allora io sono la loro Signora, e con loro e' nata la mia leggenda: La Signora Dei Lupi.

Ma questa e' una storia che solo un bardo puo' narrare....