MOTTIL

Un anno fa…

…Dopo la avventura nella Nomade del Crepuscolo (dove l’equipaggio venne convertito in polli per colpa del disgraziato Deneb)

 

Mottil sedeva nella sua taverna prediletta, Il Topo Morto era la più frequentata di Petra e li riusciva ad avere i contatti per i suo lavoretti di mercenario, gli faceva compagnia Mamhadu un marinaio di colore che divideva con lui la camera nella Nomade del Crepuscolo la nave del capitano e Governatore del Molo dei Mercanti Deneb il corsaro.

I due parlavano del più e del meno (veramente come al solito era Mottil a parlare e Mamha solo ascoltava le svariate storie alterate e ingrandite del ex-gladiatore) .

 

-         Si sai il mio socio in affari Deneb (non è vero il capitano lo tiene sulla sua nave solo perche’ gli dispiaceva il fatto che con la Nomade gli aveva distrutto la piccola imbarcazione con cui era arrivato al porto, e non  era mai piu’ riuscito a liberarsene) vuole che io gli tenga d’occhio la nave mentre lui va a donne tutte le sere, ma questa volta io non ci sto anch’io voglio divertirmi, allora gli ho detto vado fuori e tu resta qui a contare il nostro ultimo bottino e ricordati non fare il furbo e meta’ per uno

-         Gia’

-         E siii, cosi questa sera sono libero

-         Gia’

-         Ti senti bene Mimadi (Mamhadu è un nome che Mottil non riuscirà mai a dire bene)sei un po’ silenzioso?

-         Gia’

-         Ha ecco, guarda quei due sono dei fanatici religiosi stanno sempre li seduti a discutere quale Dio e’ più forte o più giusto o più benigno, sai cosa ti dico io credo che nessuno dovrebbe fare le cose per il semplice fatto di accontentare un dio, quello è schiavitù e lo sai io sono contro, io sono libero sono io a decidere cosa devo fare e cosa no

-         Gia, io ero schiavo e ora sono libero ed è più…

-         Certo è più bello, gli schiavi vengono maltrattati e uccisi senza motivi

-         Gia, io penso…

-         È chiaro tu pensi e tutti pensiamo ed è per questo che non dobbiamo essere schiavi neppure degli dei

-         Gia

Disse Mamhadu resignato a non finire mai un discorso quella sera

La discussione durò per ore, (la discussione di Mottil logico) fino a che erano troppo ubriachi, cosi’ pagando il conto (Mamhadu, visto che Mottil doveva fare i conti con Deneb per la sua parte del bottino, promette al compagno di pagare subito dopo) uscirono e Mamhadu che era stanco di stare zitto dice al amico,

-         senti io vado da Zambina a fare festa lei e sua sorella sono da sole oggi

-         ok vai io vado a casa, sai che a Zambina non piacciono i bianchi dice che non hanno niente di interessante da dire, e sua sorella e troppo alta per me.

-         Bene ciao

Il marinaio sapeva che era la scusa perfetta, l’ultima volta che Zambina aveva incontrato Mottil lo aveva preso a pugni dicendo che non si stava mai zitto.

 

Il ex gladiatore percorre la strada da solo, fino a uscire dal centro della città per andare verso il porto, a un certo punto la testa gli girava e l’equilibrio venne meno portandolo a sbattere contro un albero, il colpo gli fece vedere punti colorati, e una luce bianchissima che lo lascio’ cieco per qualche minuto. Rimase seduto con gli occhi chiusi per un po’ poi una voce lo riporto’ alla realtà, due briganti lo avevano seguito e vedendolo in quello stato pietoso volevano approfittarsene.

 

-         Hei tu, biondino, dammi il denaro, e non guardarmi in faccia o ti faccio secco

-         cosa?

-         Fai in fretta

Disse il suo compagno

-         io non ti do niente

-         allora tagliali la gola Romol

-         idiota non dire il mio nome

-         ma che ti frega i morti non parlano

-         ok CARLIN

-         Stupido non gridare, ti possano sentire

-         Chi i morti?

Mentre i due discutevano Mottil si era messo in piedi e aveva tratto la spada e fatto scattare le lame del guanto, lanciandosi contro i due che reagirono più veloce del ubriaco gladiatore, spostandosi di lato lasciandolo passare, Mottil fini per sbattere contro un asino che serviva da trasporto ai due malviventi, l’animale impaurito e spinto dalla punta della lama che lo aveva punto si impenno’ e colpi’ uno dei ladri con gli zoccoli spaccandogli la testa, poi continuo’ a calpestarlo finendo per sbattere uno degli zoccoli sull’albero che mezzo marcio tremo’ fortemente facendo cadere un ramo, il ramo scende giù pericolosamente contro il ex gladiatore che mollando la presa della spada rotolo’ di lato, la spada rimane appoggiata con la punta al suolo e l’impugnatura su una roccia sporgente, il ramo cade sopra la estremità che puntava più in alto, la roccia facendo da catapulta fece partire con la forza del colpo l’arma che fini per piantarsi nel ventre del altro ladro.

 

Mottil si rialza da terra vedendo il disastro che aveva combinato,

-         Buono, che non mi son neanche sporcato di sangue, devo impararlo a fare

Mentre diceva questo una luce azzurra si disegno davanti a lui, il gladiatore si sfregò gli occhi, credendo che fosse ancora effetto della botta coll’albero, ma dalla luce si disegnò una figura in armatura intera.

-         chi sei?

-         OBOXUS

-         Merd…, sono proprio ubriaco

-         Oggi hai avuto la dimostrazione del mio potere, salvandoti la vita

-         L’asino?

-         La fortuna, che deve avere un bravo guerriero

-         Ah

-         Ti ho salvato, perche’ sei un guerriero valoroso

-         Ma se non ho fatto niente ha fatto tutto l’asino

-         Ma tu non hai dubitato nell’attaccare anche in svantaggio, sei valoroso e un guerriero valoroso merita di morire con onore

-“ o no, ora mi uccide lui”

Pensa

-         Io ti ho risparmiato la vita ora tu dovrai servirmi, ti unirai al mio seguito I Protettori

-         Ma Io…

-         Andrai con i miei guerrieri e loro ti faranno fare l’iniziazione

 

Detto questo la luce e la figura in armatura svanirono, al suo posto si trovavano tre uomini vestiti in pantaloni, stivali, giacca e guanti tutto di cuoio e di colore blu notte, coperti di una tunica dello stesso colore, con il cappuccio tirato, dalle tuniche sporgeva l’impugnatura di una spada.

-         Vieni

-         Io credo che sia tutto un errore…

-         Zitto e vieni

 

Il tono dell’incappucciato non lasciava repliche, e Mottil dopo la movimentata notte e soprattutto dopo il colpo di fortuna con qui era sopravissuto all’incontro coi ladri non voleva provare l’ira di un dio come Oboxus, decise cosi di seguirli.

 

Dopo tre mesi Mottil aveva già superato la prima fase dell’addestramento, non era ancora un Protettore  ma solo un apprendista, gli insegnarono i riti  e ogni combattimento sia fisico che mentale sia contro un altro uomo che contro se stesso, con lui c’erano altri, erano chiamati “pugnali di ferro”  tutti pretendenti a essere Protettori chiamati cosi perche’ dovevano affrontare duelli con un lungo pugnale, contro tutori armati con qualsiasi arma, che potevano disarmare e cosi prendere vantaggio con l’arma nemica, era un buon filtro per scartare quelli non adatti.

Ora lui e altri 6, unici rimasti di un gruppo di 30 erano arrivati a fare parte dei guerrieri di Oboxus ma solo pochi o forse nessuno sarebbe rimasto, erano chiamati “Lame di Bronzo”  perchè avevano in dotazione una spada di  bronzo con la quale dovevano farsi avanti in spedizioni pericolose contro nemici veri, le regole volevano che le “Lame di Bronzo” impiegassero solo ed esclusivamente quell’arma, se veniva persa o rotta si doveva difendere con le mani, mai toccare un arma non donata a lui, neppure un’altra lama di un compagno.

Tanti venivano uccisi in questa fase, Mottil rischiò diverse volte di morire, salvato solo grazie all’abilità acquisita nei giochi dei Labirinti e ora nei duelli di allenamento mentre era un “pugnale di ferro”.

La sua guida un tipo alto sulla quarantina chiamato Asrel, un Elmo di Oboxus  lo teneva in buona stima e gli dava consigli in continuazione.

“Gli elmi di Oboxus” erano l’investitura più alta dei Protettori dopo “L’Alto Guardiano” il capo assoluto della congrega e profeta del dio.

Dopo un anno arrivò il giorno tanto atteso, gli fu offerta la missione che lo avrebbe fatto diventare un “difensore del tumulo”  era l’ora in cui i Protettori potevano viaggiare da soli e avventurarsi come un guerriero di Oboxus, utilizzando l’arma che più piacesse e senza la guida degli “Elmi di Oboxus”.

Quella mattina mentre Mottil faceva colazione nella mensa, felice come al solito di assaggiare quelle delizie, (si certo delizie era un sua opinione visto che il mangiare per il cultori dei Protettori era un segno della debolezza del uomo, cosi i pasti servivano solo a nutrirsi, di solito alla mattina si mangiava bene, proteine, frutta e pane, a pranzo solo quello che serviva per tenerli in piedi e a cena ancora di meno, a tutto questo pero si doveva dire che i pugnali di ferro e le Lame di Bronzo che si trovavano nel Gran Tumulo di Oboxus mangiavano i resti dei superiori e la base era sempre pane rancio, questo per non parlare della carne e i formaggi odorosi a marcio, ma per Mottil non era un problema lui aveva il ciondolo donato o forse trovato ora non si ricordava bene nella nave di Deneb, un ciondolo magico che aveva il potere di alterare i sapori da quando era arrivato li non la lasciava mai e cosi il pane rancio sapeva da polenta, la carne marcia di arrosto di vitello, l’acqua stagna di birra fresca, certo nessuno sapeva di questo altrimenti lo avrebbero ucciso per possederla, per questo e perchè una volta che facevi parte dei Protettori tutti i tuoi beni venivano “donati” a L’Alto Guardiano che si occupava di provvedere ai bisogni dei suoi fedeli.) e i compagni vedendo e sentendo gli ummm e uhummm !!! del ex gladiatore mentre mangiava si innervosivano pensando a chi poteva godere di un pezzo di formaggio da cui per poco non  uscivano i vermi correndo per non essere mangiati.

 

Quella mattina Asrel si vicino al tavolo e le disse

-         oggi ho una gran bella notizia per te

Mottil lo guardo insospettito, la guida non era cosi gioviale anche se di gran lunga meglio di altri

-         Domani partiamo in missione per la tua Investitura

-         Diventerò un Difensore del tumulo? Fantastico e cosa dovrò fare?

Asrel tiro’ fuori una mappa e indicando un punto dice

-         dobbiamo recarci qui.

-         Al c…?

la guida le mise una mano sulla bocca e lo fece tacere

-         lo sai che le investiture sono segrete, e devono rimanere segrete per sempre

-         certo, ma cosa dovremmo fare in quel posto?

-         Ti spiegherò tutto domani mentre saremo in viaggio

 

Mottil

Asrel