LA

SCHEDA

DI

ARKHES (WARKNATH) VELAYAR

ARKHES E' STATO INFETTATO NELLE PALUDI DEL CAOS ED E' UN COCCODRILLO-MANNARO, CONOSCIUTO COME

"LA BESTIA"

Forza

45(-1)

Agilita'

45(+5 e +1)

Carisma

20

Intelligenza

25

Magia

15

Mezz'orco.

Le caratteristiche razziali della razza sono la facolta' di vedere nel buio come se fosse pieno giorno e di avere un udito e un olfatto estremamente fini.

FURFANTE.

"SPIRE DI SERPENTE" - Scimitarra - +5 AGILITA'

E' una scimitarra dall'elsa a forma di testa di cobra, con la lama ornata da una sottile rete di linee incise con l'acido che ricordano l'aspetto della pelle di un serpente.

Individuazione del veleno: Permette di percepire, entro un raggio di 18 metri, la presenza di veleni o droghe identificando l'oggetto su cui si trovino.

Il potere e' richiamabile tre volte al giorno.

Vendetta ancestrale: Quando ferisce un nano o un elfo, o un essere che ha sangue di almeno una di queste due razze (ad esempio, un mezz'elfo), questi viene avvelenato e subisce quindi un rallentamento dei riflessi (Agilita' -5).

L'effetto non e' cumulabile con ferite successive.

Arkhes ha inoltre una delle ARMI MALEDETTE DI OBOXUSS:

Nome

Descrizione

Vantaggi

Svantaggi

Lo Scorticato (Flayed One)

Corpetto di cuoio indurito, molto leggero e non rumoroso. Si nasconde facilmente sotto una tunica. Si dice che la pelle sia umana.

+1 Agilità Consente a chi l’indossa una maggiore agilità e garantisce l’assoluta mancanza di alcun rumore.

-1 Forza La pelle del Morto vuole la sua parte della tua vitalità!

Borraccia

Arnesi da scasso

- ROTELLA MECCANICA - ciondolo -

       PREMIO DI NULAI

La rotella e' parte di un ingranaggio; e' stata donata dalla Padrona di Nulai ai salvatori dell'isola, comandati dal Capitano Deneb.

La rotella permette a chi la porta di distinguere subito l'oro da ogni altro metallo, anche se nascosto sotto smalti, vernici o sotto altri metalli.

La Rotella per funzionare deve essere portata al collo.

In presenza dell'oro comincia ad emanare una luce bianca ed un tenue calore.

FUNZIONA SOLAMENTE SUL SUO POSSESSORE ( qualora venga rubata diventa quello che sembra: una normale rotella di metallo!).

DESCRIZIONE: è fatta con il legno del Argù l’albero sacro dei Torghi e adornato a cristalli magici

Serve per parlare direttamente con il proprio dio, (che puo' così  fornire informazioni divine)

DIFETTO: mentre si indossa si perde il dono della parola, non si parla ne si emettono suoni.

Alto piu' di 1.80,  indossa preferibilmente un'armatura di cuoio borchiato e panni dai colori smorti, giusto per non attirare troppe attenzioni durante  il proprio lavoro.

Usa come armi a distanza arco e frecce e per il corpo a corpo una scimitarra di fattura orchesca.

Gli occhi sono neri come la notte e come i suoi lunghi capelli, la pelle e' di un colore scuro, simile al verde degli orchi puri.

Zaino, coltello, borraccia e oggetti del genere completano il suo equipaggiamento.

Sono Arkhes (o Warknath) Velayar, mezz'orco di razza e spada in vendita di mestiere.
Sono un mezz'orco di molti talenti, potremmo dire... furtivo quando serve e violento e spaccazucche quando serve.

E soprattutto, non sapete quanto mi piaccia fare la parte del bestione grande e grosso e imbecille come le altre razze di questo mondo pensano che siamo noi figli delle colline, altrimenti detti orchi.
Si, non sono un orco puro... neanche un umano puro, naturalmente.
Meglio cosi', in fondo: gli animali bastardi sono sempre meglio dei purosangue, e in piu' io ho anche due nomi, uno da umano e uno da orco. Giusto per non scontentare nessuno.
Sono nato e cresciuto a Ker-Gathmak, la Terra delle Colline Nere, dove per la prima volta la stirpe di mia madre ha smesso di andare in giro a picchiare tutto e si e' messa a fare come la gente dell'ovunque, cioe' ha fondato citta', leggi e tutto il resto.
Si, mio padre e' della gente dell'ovunque, ma ha piantato la tenda qui e se la passa bene. Non ci sono molti filosofi per chiacchierare, ma a un siniscalco del re bastano buone bevute e buone battute di caccia e di quelle il regno abbonda.
Pero' un po' mi annoiavo a starmene a corte, e poi c'erano sempre i soliti problemi... la pelle troppo rosa per gli uni, troppo scura per
gli altri. Fare il mezzosangue non e' facile nemmeno qui, pero' rende svegli in fretta, e tra i libri di mio padre e l'educazione guerriera da parte di mio nonno materno un po' di cose sono riuscito a impararle. Abbastanza per lo meno da sorprendere quelli di fuori, specie gli umani, o gente dell'ovunque, come la chiamiamo a Ker-Gathmak nella nostra lingua.
Cosi' vado in giro in cerca di fortuna, bottino e fama... un prete di Guthrakh, lo Scuotitore dei Cieli, mi ha predetto un destino non comune. Ogni tanto sento l'aria tremare, ma non so mai se e' la troppa birra in quel momento bevuta o se davvero il dio del popolo delle colline veglia su di me.

Terzo premio del Fiaba-Contest dell'Agosto 2006